SALUBRITA’, COMFORT E BENESSERE ABITATIVO

a cura del Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione Nazionale “Donne Geometra – Esperti Edificio Salubre – Gas Radon” del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati

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Il ruolo degli edifici sulla salute delle persone

Negli ultimi decenni, gli studi scientifici hanno definito nuove consapevolezze sul ruolo degli edifici sulla salute delle persone. Questa, come definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nella sua costituzione del 1948, è “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia o infermità (OMS). Questi tre domini – fisico, psicologico, sociale – non si escludono a vicenda ma piuttosto si integrano, e la sfida della progettazione edile e architettonica è quella di poter rispondere alle esigenze funzionali e normative, garantendo condizioni confortevoli agli occupanti, riducendo al minimo i rischi per la salute e migliorando la qualità della vita individuale e collettiva.

Sebbene esistano sinergie tra questi obiettivi, non è stato ancora formulato un quadro completo per caratterizzare il comfort, la salute e il benessere umano negli edifici come costrutti interconnessi, pertanto molti fabbricati, pur conformi agli standard energetici e di sostenibilità, mostrano limitazioni in alcuni parametri come ad esempio illuminazione, ventilazione, umidità o concentrazioni di inquinanti, che risultano dannosi per gli occupanti.

In altre parole: un edificio può essere sostenibile ma non sano per l’utenza finale, e integrare sostenibilità e salubrità è una sfida per i progettisti, chiamati – sempre secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità – a «edificare ambienti fisici salubri in grado di tutelare la salute, promuovendo il benessere fisico, sociale e mentale dei fruitori, attraverso una progettazione, costruzione, manutenzione e collocazione territoriale in grado di supportare un ambiente sostenibile e una comunità coesa»

Gli effetti delle costruzioni sulla salute

Nel dopoguerra, la necessità di ricostruire un continente dilaniato dal conflitto ha fatto perdere il rapporto tra edilizia, edifici e salute. In Italia, in particolare, si annoverano i requisiti igienico sanitari disciplinati a livello nazionale dal dm 5 luglio 1975 a seguito dell’insorgere di alcuni casi di colera nei primi anni Settanta, e il certificato di agibilità di cui all’art.24 del DPR 380/2001, che impone l’attestazione della sussistenza delle condizioni di igiene e di salubrità negli edifici alla stregua della sicurezza e del risparmio energetico, da valutare secondo la normativa vigente. Finalmente, negli ultimi venti anni, la pubblicazione dei rapporti del Royal Institute of British Architects e della Commission for Architecture and the Built Environment ha diffuso una nuova consapevolezza sul ruolo del patrimonio edilizio edificato sulla salute della popolazione.

Attualmente, gli effetti delle costruzioni sulla salute sono generalmente descritti come diretti – cioè con conseguenze sulla salute fisica e mentale – e indiretti – come, ad esempio, i meccanismi sociali – e diversi sono i parametri che influiscono sulla salute, sul comfort e sul benessere abitativo come: la qualità dell’aria, la ventilazione, i materiali edili, il comfort termo-igrometrico, l’illuminazione, l’acustica, l’efficienza energetica. A questi l’ASHRAE (American Society of Heating, Refrigerating and Air-conditioning Engineers, ossia “Società americana dei tecnici del riscaldamento, della refrigerazione e del condizionamento dell’aria”), l‘EPA (Environmental Protection Agency, l’Agenzia del governo federale degli Stati Uniti preposta alla protezione della salute umana e dell’ambiente) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, aggiungono altre cause influenti come l’ergonomia, l’estetica, la qualità del campo elettromagnetico.

Le sorgenti inquinanti in edilizia e gli effetti della loro esposizione

La relazione tra IEQ (Internal Envrironmental Quality) e il benessere delle persone è intrinsecamente complicata. Caratteristiche abitative di natura termica, visiva, acustica e chimica hanno un impatto sul benessere degli occupanti sia nel breve che nel lungo periodo, e condizioni mediche come la sindrome dell’edificio malato (SBS), le malattie legate all’edificio e gli inquinanti hanno un impatto anche sulla produttività lavorativa e l’apprendimento in ambito scolastico. Molti studi collegano la qualità dell’aria indoor (IAQ) a malattie come quelle cardiovascolari, respiratorie, obesità e infertilità, nonché ad emozioni negative, aggressività, ridotta attenzione e affaticamento mentale, condizioni benevolmente definite “stress”.

Guardando agli edifici scolastici, le indagini scientifiche hanno determinato il rapporto causa-effetto tra l’esposizione agli inquinanti, i risultati scolastici e gli atteggiamenti delittuosi degli alunni. Inoltre, vivere in ambienti indoor con una qualità dell’aria più bassa espone maggiormente al rischio di essere vittima di aggressioni e altri tipi di crimini violenti.

Durante i processi di progettazione, realizzazione e manutenzione di un edificio salubre e un ambiente indoor sano occorre, quindi, porre attenzione alla necessità di garantire ai futuri occupanti adeguate condizioni di salute e benessere, condizionati da diversi fattori di criticità ambientale (Fig.1). Entrambe le condizioni sono strettamente legate alla percezione umana dell’ambiente e dipendono da quattro fattori fondamentali, che toccano tutti i nostri sensi: il comfort termico (che non riguarda solo il riscaldamento in inverno, ma anche il surriscaldamento in estate, le escursioni termiche, la velocità dell’aria, eccetera), il comfort visivo, il comfort acustico, la qualità dell’aria interna (IAQ).

Tipologie di comfort che, all’interno degli immobili, dipendono dall’edificio stesso, dall’ambiente esterno e dal nostro comportamento, oltre che da altri vari vincoli.

Figura 1. I principali fattori di criticità ambientale indoor ©

Edifici, effetti sulla salute e i parametri fisico-ambientali. La uni 16798-1 e uni cen/tr 16798-2

Un edificio – sia esso un’abitazione, un luogo di lavoro, una scuola, un ospedale o altro – ha la potenzialità di influenzare il nostro stato di salute con effetti che vanno da un disagio non rilevabile fino a condizioni gravi, come l’asma e il cancro.. Gli effetti descritti sulla salute si sommano (o forse sono sinergici) a quelli dell’inquinamento atmosferico delle zone urbanizzate come il riscaldamento e la presenza di particolato, a loro volta responsabili di milioni di morti ogni anno a livello planetario. Tra i parametri fisico-ambientali, una temperatura troppo alta o troppo bassa può causare disagio e influire negativamente sulle prestazioni cognitive.

Un ambiente troppo rumoroso o in cui l’illuminazione non è modulabile determinano affaticamento visivo (astenopia), disturbi dell’umore e cognitivi o modifica dei ritmi circadiani, fino a malattie neurologiche e disturbi psicologici nel lungo termine. Un’umidità relativa troppo elevata favorisce la proliferazione di muffe e acari, che nei soggetti predisposti causa disturbi respiratori.

La ventilazione degli edifici  (argomento trattato in un precedente  articolo) mira a fornire e mantenere una migliore qualità dell’aria indoor, rimuovendo o diluendo gli inquinanti generati dalle fonti interne ed esterne. Ad esempio, nelle case unifamiliari è stata evidenziata una chiara relazione tra bassa ventilazione ed elevata probabilità di sintomi respiratori, e negli uffici è stato riscontrato che le assenze per malattie associate a sindromi edilizie sono diminuite del 35% quando la ventilazione è passata da 12 a 24 L/s.

Infine, un controllo della temperatura ha effetto anche sulla prevenzione di alcuni sintomi come il naso chiuso, pelle pruriginosa, secchezza agli occhi, tosse, stanchezza e difficoltà di concentrazione.

Gli standard minimi sul benessere termico, la qualità dell’aria interna, l’umidità, l’illuminazione e l’acustica sono stabiliti dalle norme UNI 16798-1 e UNI CEN/TR 16798-2, pubblicate nel 2019 e 2020; nella revisione 2021 dei CAM Edilizia è citata la norma UNI EN 16798-1 come riferimento per il comfort termo-igrometrico e la qualità dell’aria.

Conclusioni

È fondamentale ripensare radicalmente la progettazione e il funzionamento degli edifici: il costruito influenza la qualità dell’aria che ognuno di noi respira e influenza direttamente la salute, che è un diritto costituzionalmente garantito. La tutela della salute, già requisito fondante per l’agibilità degli edifici richiamata nel Testo Unico dell’Edilizia, si sta sempre più caratterizzando sotto la spinta dell’interpretazione giurisprudenziale, tanto che in caso di malattia riconducibile agli edifici, la responsabilità viene attribuita ai progettisti e all’impresa, con il riconoscimento del danno patrimoniale e non patrimoniale.

Realizzare ambienti di vita in grado di generare salute attraverso una progettazione, costruzione e manutenzione ispirata ad un approccio integrato può contribuire a garantire standard di salubrità, comfort, benessere e qualità dell’aria elevati, con una riduzione della spesa sanitaria pubblica.

In questo, i tecnici del settore edilizio – attraverso una maggiore consapevolezza e formazione specifica – possono creare spazi responsabili dal punto di vista ambientale e a misura di occupante, a beneficio sia delle generazioni presenti che di quelle future, con una riqualificazione del costruito anche in termini di investimento, riducendo l’impatto ambientale e sostenendo l’economia del Paese.

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